13 OTTOBRE 2012
Sorelle Materassi
tratto dal romanzo di Aldo Palazzeschi
Regia di Loredana Riva
Compagnia La Sarabanda, Olgiate Molgora
Il palcoscenico si popola dei personaggi dolci amari di un grande classico della letteratura italiana. Un mondo femminile dal sapore antico, dove tra merletti e sottovesti si racconta l’esistenza grigia delle sorelle ricamatrici Teresa e Carolina, la loro laboriosa quotidianità illuminata dall’arrivo improvviso del giovane nipote Remo, rimasto solo al mondo. La bellezza e la scelleratezza del ragazzo piegheranno le sorelle e la fidata serva Niobe ai suoi comandi, marionette mosse da un ardore grottesco che se da un lato porterà le donne ad un’inebriante riscoperta della giovinezza, dall’altra le condurrà verso un destino segnato da miseria ed abbandono, dilapidando ogni loro ricchezza. A nulla potranno le urla dell’irriverente ed inascoltata sorella Giselda, troppo indurita dalla vita per cedere a quel fascino ammaliatore. La messa in scena, fedele al racconto di Palazzeschi, si avvale dell’uso del vernacolo toscano in un sapiente mix di ironia, sensualità e velata malinconia. Lo spettatore non potrà non amare questi personaggi, immaginandoli immersi in quella campagna fiorentina d’inizio secolo in cui lungo l’arco di 15 anni si svolge la vicenda delle due celebri zitelle e degli abitanti del podere di S. Maria.
17 NOVEMBRE 2012
Jean de la lune
di Marcel Achard
Regia di Edoardo Nodi Battaglion
Compagnia Amici della prosa, Milano
È una commedia “leggera” basata sull’eroe ingenuo, novello “Pierrot lunaire”, che conquista l’amore grazie al suo candore sentimentale e alla totale fiducia negli altri. Nel dialogo, mantenuto su toni brillanti, momenti di tenerezza si alternano a momenti di disincantata lucidità. Colui che pareva il perdente nella giungla dei triangoli salottieri, si rivela come il più forte, proprio grazie alle sue goffaggini, al suo disarmante eloquio e a una logicità sentimentale sorprendente. Viene considerato il lavoro più importante di Marcel Achard.
01 DICEMBRE 2012
Gildo l’ingegnere
di Gilberto Govi e Emerico Valentinetti
Regia di Luciano Carbonari
Compagnia I Sempreverdi, Cernusco sul Naviglio
Gildo Peragallo è un estroso personaggio: ingegnere senza laurea, inventore di astrusi marchingegni, si trova a soggiornare in una modesta pensione di Genova dove per caso incontra Ines, una giovane orfana, a cui si affeziona. Gildo non sa resistere al fascino delle sue “spiritose invenzioni”, e l’arrivo del fidato amico Tagliavacche gli dà modo di dare il via a un vorticoso turbine di fantasie e situazioni che coinvolge tutti quelli che gli stanno intorno: la “figlia” Ines, il “nipote” Silvio, la “defunta” moglie Teresa, il fratello sudamericano, la “fidanzata” Climene, il piccolo Paolino e così via. A tutto ciò si aggiunge un contrastato amore tra cugini, una improvvisa resurrezione e infine un ambasciatore sempre lontano da casa!
05 e 12 GENNAIO 2013
I Fisici
di Friedrich Dürrenmatt
Regia di Renzo Mariani
Compagnia Teatroindirigibile, Figino Serenza
Scritta nel 1962 e ambientata nel salotto di una sofisticata clinica elvetica per malattie mentali, questa commedia in due atti viene condotta con le armi della farsa e di un grottesco tinto di cabarettismo. Durrenmatt vi affronta, attraverso un continuo capovolgimento dell’azione scenica, rivelazioni e personaggi sempre nuovi, il tema epocale della responsabilità dello scienziato di fronte al genere umano. Formalmente “giallo poliziesco” con tanto di cadaveri e poliziotti – solidi poliziotti svizzeri che puzzano di vino e tabacco – la pièce è di fatto una sapiente metafora della nostra condizione nell’èra nucleare. In questa pièce dagli incalzanti sovvertimenti “siamo sempre ad un passo da Hitchcock”, notava Ladislao Mittner, nell’inquietante condizione di chi non sa sino alla fine da che parte stia la verità.
02 e 09 FEBBRAIO 2013
La brocca rotta
di Heinrich Von Kleist
Regia di Renzo Mariani
Compagnia Teatroindirigibile, Figino Serenza
La brocca rotta è una commedia ispirata ad un’incisione di Jean Jacques Le Veau che Heinrich von Kleist scrisse nel 1806, testo di tendenza “metafisica” nel quale la comicità si trasforma in caricatura grottesca cui si aggiunge una lettura simbolica e filosofica: in ciascuno di noi si nasconde una natura potenzialmente criminale e sempre si troverà qualcuno pronto a salire sullo scranno del giudice e a condannare quella che è in fondo una parte di se stesso.?Se il pretesto è il processo per scoprire il colpevole della rottura di una brocca, ciò che realmente si indaga è l’ambiguità e la perversione dell’animo umano.
09 e 16 MARZO 2013
L’importanza di chiamarsi Ernesto
di Oscar Wilde
Regia di Renzo Mariani
Compagnia Teatroindirigibile, Figino Serenza
Algernoon e Jack, due amici aristrocratici che vivono nella menzogna. Gwendolyn e Cecily, due giovani belle e capricciose che sognano il marito ideale. E infine, “Earnest”. Amori ricambiati ma contrastati in un continuo rincorrersi di non-sense, equivoci, giochi di parola, scambi di persona e incastri fino alla ironica e lieta conclusione di questa commedia che è una delle più celebri di Oscar Wilde. Ma la leggerezza e l’ironia sono la maschera con cui Wilde addolcisce l’accusa mordace alle convenzioni del suo tempo, alla stupidità delle etichette sociali, alla comica ipocrisia dell’alta società, alla vacuità che si annida nel romanticismo infantile di alcune adolescenti.
13 e 20 APRILE 2013
Il colpo della strega
di John Graham
Regia di Carlo Verga
Compagnia Teatroindirigibile, Figino Serenza
Esplode in un caleidoscopio di situazioni un testo pirotecnico, la cui forza deflagrante nasce dal succedersi di avvenimenti, equivoci e colpi di scena con un’intensità sempre maggiore. Intorno alla protagonista ruota un mondo di mezze verità, in cui una parte dei personaggi cerca di nascondere qualcosa o qualcuno, mentre l’altra cerca di scoprire o capire. Nel piccolo appartamento borghese di Sally e Leonard si scatena un putiferio e ogni stanza diventa la scena di un teatrino mirabolante. La causa di tutto? Il classico colpo della strega.
04 e 05 MAGGIO 2013
Aulularia
di Tito Maccio Plauto
Regia di Benedetta Scillone e Giovanni Viizzo
Compagnia Teatroindirigibile, Figino Serenza
Aulularia, detta anche la Commedia della pentola, è una delle più divertenti commedie plautine. Viene così chiamata perché il fulcro della vicenda è appunto una pentola, piena d’oro, nascosta nel giardino di casa dal vecchio avaro Euclione, che è ossessionato dal terrore di esserne derubato. Tra molte inutili ansie e allucinazioni dell’avaro, la pentola finisce davvero per sparire; sarà utilizzata dal giovane amoroso, con l’aiuto dello schiavo, per ottenere le nozze con l’amata, che è la figlia di Euclione. Il genio di Plauto travalica i tempi e ancora oggi riesce a farci ridere dell’avarizia e della stupidità umana.