Teatroindirigibile è un’associazione culturale no profit attiva a Figino Serenza. Esordisce nel 1995 con lo spettacolo Nathan il saggio, testo di Lessing incentrato sul tema del dialogo inter-religioso e portato in scena, neanche a dirsi, a seguito della richiesta di uno spettacolo per festeggiare la nomina del nuovo parroco del paese. Da allora il gruppo è cresciuto, contando oggi circa 70 persone di ogni età e formazione, parallelamente allo sviluppo di una rassegna sempre più articolata che da allora non smette di accompagnare la comunità figinese.
Vent’anni da quella prima chiamata al confronto, l’intera Compagnia si è unita nel voler celebrare il tempo insieme, fatto di spettacoli ma soprattutto di attimi di passione condivisa lontano dagli occhi della platea. Si spiega così il titolo della mostra Vent’anni di Teatroindirigibile. Dietro le quinte di una Compagnia, pensata per i giorni di sabato 26 e domenica 27 settembre presso il Teatro Sacro Cuore di Figino: permettere alla comunità di vedere cosa nascondano i riflettori, le emozioni dell’attore dietro il personaggio, la polvere di un vecchio sipario e la montagna di copioni che, una nota dietro l’altra, hanno tracciato il percorso di questi anni.
Il progetto si divide in quattro sezioni, che il visitatore può attraversare ricalcando un viaggio ideale nel mondo di Teatroindirigibile. All’ingresso nella sala, completamente rivoluzionata per l’occasione, lo spettatore attraversa una galleria temporale in cui prendere visione degli spettacoli che hanno segnato maggiormente la storia della Compagnia. Basta però superare i premi, le fotografie di scena e delle prove, per rendersi conto che Teatroindirigibile è prima di tutto un gruppo di persone e insieme la voce di quelle persone: esperienze personali, video di scena e fuori dal palco, scatti dei momenti “privati”, ricordi delle serate insieme costituiscono la seconda parte del progetto. Estensione materiale di quella voce è data però dagli elementi di scena, gli oggetti che sono diventati essi stessi Teatro impregnandosi della volontà espressiva di ogni proposta; un’installazione macrotestuale va così a rappresentare il passaggio al palcoscenico, che il visitatore può attraversare in un’occasione unica per vivere sulla pelle la vita dell’attore, tra vecchi costumi ma soprattutto grazie alla percezione fisica di uno spazio che, mai come ora, sarà vicina al pubblico. In una sorta di non-fine, ultima sezione della mostra è rappresentata dall’accesso alle quinte, luogo in cui – come leggiamo dal programma – “ognuno di noi, contemporaneamente sopra e fuori dal palco, è insieme attore e spettatore – così nelle quinte, come nella vita”.
La mostra, secondo le parole di Renzo Mariani, vuole essere una celebrazione degli anni passati insieme ma non uno sguardo nostalgico a ciò che è stato: “stiamo vivendo ora gli anni del cambiamento”, sostiene il direttore artistico, in cui il Teatro – a prescindere dai testi o dalle sue forme – è un ente vivo, che respira grazie allo scambio tra Compagnia e pubblico. Il recente lancio della stagione 2015-2016, con ben sei registi tra cui alcuni giovani formati proprio tra le file di Teatroindirigibile, non è altro che la prova della vitalità e dell’effervescenza del gruppo.
a cura di Francesca Perissinotto